Inaspettata e piacevole scoperta in questo locale all’apparenza lontano dalle rotte usuali, in una bucolica valle del Lambro che non ti aspetti (come la bella Canonica ai piedi del locale). Sono stato una domenica di doppia festività avendo prenotato in anticipo la settimana precedente. Primo impatto: la mancanza della presentazione (?!) e per questo finisco nello “scantinato” del locale. Vabbé, me ne faccio una ragione e mi concentro sul menu. Il piatto forte sono i lievitati ma non manca una buona proposta di cucina, per cui arriva al tavolo un fiori di zucca fritti e tagliata di piovra su letto di piselli. In realtà i fuori di zucca sono un refuso dal piatto in lista: alici e fiori di ziucca fritti ma il piatto è spettacolare: mai assaggiati dei fiori di zucca così croccanti, brillanti, leggeri, gustosi, fantastici! La piovra è buona anche se la parte gelatinosta crea uno starno gioco delle consostenze in bocca non sempre piacevole ma questo è un gusto personale.
A seguire i piatti forti: scelgo una pizza alla pala, con impasto croccante. Opto per la “Lipen croccante”. La pasta è croccantissima e gustosa, un trionfo in verticale di questo impasto riuscitissimo. In cima pomodoro SM, bufala, fuior di latte, proscitto crudo e l’imsieme è a dir poco spettacolare. La versione napoletana è buona ma onestamente non sono un amante del genere ed ho sempre qualche remora ad afrontare questi impasti. Da ritornare.
Il bere è coperto decentemente, ho però escluso i vini e mi sono dedicato alla birra. La IPA decisamente non eccezionale, le Chimay reggono abbastanza, diciamo che la lista meriuterebbe di essere ampliata vista ormai l’offerta di innomerevoli birrifici nostrani.