E’ quel locale che non ti aspetti ma che ti cattura fina dall’arrivo: una cascina antica poco lontano dal centro cittadino di Lodi e subito respire un’aria di casa. La cucina completamente rinnovata con una zona separata per la panificazione ed una cantina al piano superiore, vanto dei due soci, ed una carta vini che conta 600 etichette. Lo chef, il quasi nuovo ed appena approdato al locale: Alessandro Proietti Refrigeri con trascorsi al Noma, Heinz Beck ed altre tappe interessanti che ti fa subito pregustare l’esperienza.
Si parte subito forte con una pre-pasto fatto di sei proposte molto equilibrate e gustose tra cui ho apprezzato particolarmente l’uovo di quaglia. Una menzione particolare al pane (menzione sopra) che si è accompagnato degnamente, insieme ai grissini e cracker (due tipi), per tutto il pasto.
Ho optato per il menu degustazione: una girandola di sette portate molto ben amalgamate. Durante la visita: il mare e i sui frutti in infuso dashi, uovo 73°, tortelli ripieni di mazzetta e clementine, bottoncini di patate affumicati grana padano e funghi pioppi i, sella di agnello ed uno strepitoso rape radici e vegetali: un caleidoscopio di mini assaggi di ortaggi da assaggiare in un preciso percorso molto divertente e guidato da una didascalia quanto mai necessaria.
La mia preferenza l’ho già data (innovazione, salti pindarici tra le consistenze, contrasti delicati tra i gusti, divertimento puro) ma una menzione va data alla robustezza dei tortelli e l’uovo 73°: una esplosioni di colori e sapori nel piatto che si modifica e riassembla in bocca.
Che dire, una esperienza piacevole e molto completa in un locale che mescola la trattoria al ristorante innovativo, ricercato e sicuramente di alto livello, sicuramente da riprovare. Menzione alla carta dei vini che come dicevo è corposa con molte proposte italiane ed estere e che sicuramente evolverà.